mercoledì 21 dicembre 2011

Polpette di Riso

Ingredienti:
-riso in bianco (già bollito)
-formaggio caprino (o altro, ma slido, non creme)
-dadini di prosciutto cotto
-farina bianca tipo 00
-uovo
-pan grattato
-olio per frittura
sale e pepe

Se la sera o il giorno prima avete cucinato chili di riso in bianco che poi vi sono avanzati...non buttatelo!
Riponete in una contenitore isolato, il vostro riso in eccesso e lasciatelo nel frigorifero a riposare per un giorno, poi, se avete deciso che il vostro menù prevede delle polpette di riso, si dia inizio al lavoro.
Prendete in mano una cucchiaiata di riso; mettetevi al centro un pezzettino di formaggio e di prosciutto cotto e create la polpetta, chiudendo la mano a pugno, in modo che il frmaggio ed il prosciutto stiano al centro della vostra polpetta.
Mentre fate tale operazione, aggiungere della farina binaca che vi aiuterà a formare la polpetta (la farina funziona da addensante e fa in modo che il riso rimanga unito).
Ora, potete passare la vostra polpetta nell'uovo sbattuto, condito con un pizzico di sale e pepe. Fate questo passaggio con cura, altrimenti qualche chicco di riso si potrebbe staccare, rovinando il vostro lavoro.
Passate il tutto nel pan grattato e lasciate riposare per qualche minuto. Nel frattempo, friggete dell'olio in una pentola e, quando l'olio è ben caldo, immergetevi le vostre polpette.
Pochi minuti in modo che la polpetta assuma un colore dorato e potete spostarla su della carta assorbente.
Servite con del buon vino bianco fresco.

venerdì 16 dicembre 2011

Traffico a Milano

Oggi, 16 dicembre 2011...in concomitanza allo sciopero dei mezzi pubblici, la città si è riempita di auto che da tempo non si vedevano.
Fermo in colonna all'ennesimo semaforo rosso e verde e ancora giallo, pensavo al Caro Pisapia (sindaco illustrissimo di Milano) che tanto si sta dannando per farci usare tutti i mezzi pubblici e abbandonare l'auto nei parcheggi esterni alla città, o nelle proprie autorimesse...
Ma, ora, mi chiedo come si possa pretendere di bloccare il traffico durante alcuni giorni e poi, permettere che avvengano sto scioperi che fanno si che i valori dell'inquinamento raggiungano numeri mai rilevati prima. Dobbiamo, forse, aspettarci che la prossima settimana scatteranno altri blocchi maniacali per recuperare tutto ciò che abbiamo scaricato nell'aria in questa giornata di sciopero dei mezzi pubblici...Pisapia...come mi piacerebbe sederti a fianco e chiederti quale sarà la tua prossima mossa!
W gli scioperi che ci permettono di credere che siamo in una democrazia!!!!!!! e viva i blocchi stradali del traffico che ci fanno credere di migliorare l'aria:-))

mercoledì 14 dicembre 2011

Gnocchetti di patate

Ingredienti per 4 persone:
-700 grammi di patate
-500 grammi di farina binaca 00
-1 uovo
-sale

Fate bollire le patate in acqua salata, senza sbucciarle. Dopo 30 minuti dall'inizio della bollitura, foratele con una forchetta e se non vi sono difficoltà alla "penetrazione", potete scolarle e cominciare a sbucciarle (tale operazione è molto più facile quando le patate sono calde, ma attenzione, perchè scottano).
Una volta pulite dalla buccia, mettete le patate in uno schiaccia-patate e raccogliete il tutto in una terrina. Se non avete tale arnese, non preoccupatevi, ponete le patate nella terrina e schiacciatele con la forchetta, creando un impasto omogeneo.
Lasciate raffreddare per qualche minuto, poi aggiungete l'uovo e miscelate il tutto, mentre iniziate ad aggiungere la farina bianca.
Continuate ad amalgare con forza e, quando riuscite ad ottenere una palla pulita del vostro impasto, senza che non aderisce più alle pareti della terrina, potete versare il tutto su di un ripiano cosparso di farina bianca, per facilitare il lavoro in modo che non si attacchi al ripiano su cui dovrete continuare ad amalgamare l'impasto.

Impastate per qualche minuto ancora, in modo che la pasta sia omogenea, morbida e senza sbavature.
Ora, potete iniziare a staccare piccole porzioni (grnadi come il vostro pugno) e modellarle in modo che diventino dei piccoli salsicciotti (dal diametro di 2-3 centimetri).
Mantenete sempre il ripiano e le vostre mani, cosparse di farina bianca, per garantire che il vostro lavoro vada a bun fine, senza pezzi dell'impasto che si attaccano alla superficie del tavolo di lavoro o sulle vostre mani.
Prendete un coltello e affondate la lama in modo deciso ad una estremità del vostro salsicciotto, comprimente la lama sino a sentire il ripiano di lavoro e date una mossa di polso veloce, quasi a voler staccare un pezzo di pasta (il vostro primo gnocco) senza tagliarlo.

Cospargete di farina tutti i gnocchi creati e disponeteli su dei piatti precedentemente infarinati, evitando che si tocchino tra loro.
Lasciateli riposare per 15-20 minuti.
Poi, mettete a bollire dell'acqua salata.
quando l'acqua bolle, aggiungete un cucchiaio di olio extravergine di oliva e versate, delicatamente, i vostri gnocchi.
Solo quando ritorneranno in superficie, saranno cotti (3-5 minuti).
Scolateli e serviteli caldi con del pomdoro e basilico o con del burro fuso e salvia.
Buon pasto...

lunedì 12 dicembre 2011

Il minestrone delle zie


Arriva l'inverno e con lui le sue arie fredde che ti invogliano a sostituire la fresca verdura, con qualcosa di altrettanto piacevole, ma caldo.
D'altronde le proteine non mancano e le vitamine fanno a gara per conservarsi al meglio e, poi, per i più difficili, basta frullarlo e si ha un'ottima zuppa da servire con dei croccanti crostini di pane.

Ingredienti:
-3 carote
-1 patata
-1 pezzetto di zucca
-2 pezzi di sedano
-1 zucchina verde
-1 cipolla rossa
-1 pezzetto di verza
-1 manciata di fagioli borlotti
-prezzemolo
-basilico
-timo
sale
pepe
olio extravergine

Mettete a scaldare un litro e mezzo di acqua e nel frattempo, cominciate a lavare le verdure e poi, tagliatele in piccoli pezzi.
quando l'acqua bolle, salate, aggiungete un dado vegetale e unitevi tutte le verdure preparate.
Da qui, 45 minuti di bollitura, vi daranno un ottimo minestrone.
Potete aggiungere: pepe e olio extravergine prima di servirlo.

Per chi non ama sentire i pezzi di verdura che si sciolgono in bocca, basta frullare il tutto che si trasformerà in una fantastica zuppa fumante.

Consiglio:
Scaldate il piatto fondo riponendolo per pochi minuti nel forno caldo, poi adagiategli dei crostini di pane (precedentemente scaldati nel forno a 180 gradi per 10 minuti) e ricopriteli col vostro minestrone intero o frullato che sia.



martedì 17 maggio 2011

La noia.
Come uno strano modo di proiettarsi agli altri arriva quando vuole. Ti senti perso e il tuo corpo non trova il giusto equilibrio che cambia ogni secondo. Ti siedi, come se qualcosa attendesse la tua attesa, poi ti guardi attorno a te e scopri di essere trasparente. Non ci sei con te stesso e non esisti per gli altri. Lo stomaco ti si chiude e tutto ciò che pareva limpido, si circonda di una fitta nube che non ti lascia scampo. Pare di soffocare e quelle forze che tanto ti facevano emergere in mezzo a tutti, paiono non esserti mai appartenute. Ti lasci andare e la noia ti assale. Nessuno più ti ama, ma in realtà, e' che sei tu che hai smesso di amare te stesso.

lunedì 2 maggio 2011

Colloquio.
Fuori piove ancora; Milano si è svegliata avvolta dalla foschia che l'umidità crea nella stagione più calda dell'anno. Sono in ritardo e mentre bevo il caffè, guardo la sveglia che sembra sottolineare i miei modi troppo lenti in una giornata così importante! Mi lavo e poi mi vesto perdendomi in una giacca e lascio il mio nido. Percorro velocemente il viale alberato, approfittando della pausa che la pioggia concede alla mia corsa. Arrivo alla metropolitana, scendo velocemente le scale e mi lancio nel treno rimasto in attesa. Mi siedo e a poco a poco assaporo il silenzio che si fa più intenso. Solo lo stridere delle ruote d'acciaio a contatto con i binari, sveglia di tanto in tanto gli occupanti della carrozza persi al loro destino! Le porte si aprono e si chiudono ad ogni fermata e la gente sale e scende in modo ordinato, come se un direttore d'orchestra li stesse guidando. Poi tutto si perde nel rumore metallico del treno. Solo quando sono a metà strada e la mia ansia regola i miei battiti, la tranquillità che a accolto gli altri occupanti del treno, viene offesa dal frastuono di una musica mal odorante che 4 persone improvvisano nel fondo della carrozza. L'ennesima richiesta d'aiuto di chi cerca fortuna qui, nella mia città. Il suono diviene insopportabile e aumenta con l'avanzare della posticcia band! Dov'è il direttore d'orchestra che dava ordine alla vita. Non li sopporto più e attendo che la mia fermata arrivi, ma nulla. Poi scendono senza successo, forse a causa della loro sfacciataggine nell'aver distolto tutti dal proprio mondo. Ecco la mia fermata. L'ansia ormai mi guida e non mi permette di capire cosa succede. Un taxi, Milano alle spalle e arrivo al mio colloquio.

giovedì 28 aprile 2011

Euroflora 2011 Genova...

La festa dei fiori, o semplicemnete la sagra della salamina...viene da chiederselo appena si varca la soglia del primo padiglione. Tra freste amazzoniche e deserti d'America, mentre la vostra vista si perde tra mille colori e sfumature della natura, il vostro olfatto, viene catturato da un odore, a volte sgradevole, di carni bruciate sulla piastra...
La fiera della vegetazione e dei suoi profumi, o la solita sagra di paese...



martedì 26 aprile 2011

Muffinssss per intolleranti al lattosio:-))
-Ingredienti per 12 muffinssss:
-240 gr farina
-120 gr zucchero
-9 gr lievito
-1 uovo
-1 buccia grattata limone-arancia
-250 gr yogurt
-60 ml olio extravergine
-150 gr mirtilli

-80 margarina vegetale
-50 cl latte di soia
-1/2 cucchiaino di sale


I 'muffins' statunitensi sono piccole tortine (tipo briochine) originariamente fatte con farina di mais (oggi non più) che vengono consumate tipicamente a colazione.
Per prepararle è necessario uno stampo apposito, oppure delle formine di carta.
Scaldare il forno a 190 gradi; in una terrina mescolare una piccola parte (30 g circa) di farina con i mirtilli.
Alla farina restante aggiungervi, in un'altra terrina e poco per volta (rimestando continuamente), lo zucchero, il lievito, il sale, l'uovo sbattuto, la buccia d'arancia, la margarina, l'olio ed il latte.
Mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo; inglobare quindi i mirtilli.
Ungere le coppette dell'apposita teglia con la margarina, o della farina e versarvi il composto in modo da riempirle fino circa a metà.
Cuocere in forno fino ad ottenere tortini solidi e dorati (circa 20/25 minuti).
Lasciar quindi riposare per qualche munito e togliere dalla teglia.
 

lunedì 18 aprile 2011

Amori in un pub.

E’ tardi quando giungo al locale, dai vetri scuri intravvedo molta gente che si sta divertendo,  o così sembra. Spingo la porta, incontro il primo ostacolo che con faccia seria, mi apre la borsa e infila due enormi mani avvolte in  guanti di pelle. Da sotto i baffi sorride e mi restituisce la borsa. Dietro di me la porta si chiude e mi trovo in mezzo alla folla che sembra divertirsi. Intorno a me uomini di ogni età che danno sfogo a tutti i possibili periodi della moda. Davanti a me prende forma un ragazzo di colore con una maglietta rossa che gli fa da seconda pelle, vorrei essere un chirurgo per scollargliela di dosso. Ci guardiamo ma i suoi occhi fuggono sul ragazzo di fianco a me. Non mi do per vinto, la serata è appena iniziata e il locale pullula di gente. Guardo il telefonino ma non da segni di vita. Ho un appuntamento ma qualcosa mi fa pensare che forse era solo una mia idea. Mi faccio strada tra la folla che popola il locale e raggiungo il bancone che costeggia il pub. Al di là, solo muscoli che sorridono ed invitano a restare. Ordino una birra con un inglese elementare, il barista mi sorride e me la consegna appoggiandola sul marmo freddo. Mi volto, il locale è sempre più pieno, quasi qualcuno pagasse i ragazzi all’esterno per entrare. L’aria condizionata fa in modo che le magliette griffate non diano segno di cedimento e possano continuare a fare il loro lavoro di biglietto di presentazione. Mi sposto verso una vetrata ma non vedo nulla. Solo un’immagine si riflette dietro la mia. Mi volto. Mi perdo nei suoi occhi color mare e per un attimo ripenso alle scorse vacanze. Mi sorride, io contraccambio e qualcosa mi stringe la bocca dello stomaco. Non so cosa fare e lui non mi aiuta, mi guarda ma rimane fermo senza fare nulla. Ho paura che inizi a parlare e che si renda conto che non potrei mai sostenere un lungo e forbito discorso, allora lo precedo e le mie labbra si appoggiano alle sue rosse e carnose. Il locale non esiste più e con lui nemmeno la gente. Tutto è scomparso, la sveglia suona, ecco che un’altra giornata riparte...

domenica 20 marzo 2011

Torta per intolleranti al lattosio.

Torta per intolleranti al lattosio:
 Ingredienti:
-4 uova
-1 vasetto di yogurt alla soia
-4 vasetti di farina
-3 vasetti di zucchero
-1 vasetto di olio di semi
-1 bustina di lievito per dolci
 Miscelare uova yogurt e zucchero.
Poi aggiungere farina e olio ed infine la bustina di lievito (da miscelare sempre per ultimo, in tutti i dolci).
Mettere l'impasto ottenuto in un stampo per dolci, in cui si è passato dell'olio e della farina bianca, per far si che la torta non aderisca alle pareti.
Infornare a forno caldo a 180°C per 40 minuti .

domenica 13 marzo 2011

Lettera ad un'amica, in un bar del centro...



E’ sera, quando la tanto attesa notizia che nessuno vorrebbe mai ricevere, arriva. Siamo seduti davanti al solito aperitivo delle 19, nel solito bar al solito tavolo. Nessuno ha usato toccarci quell’angolo, così scomodo da raggiungere passando in mezzo agli altri tavoli; le due sedie davanti al tavolo rotondo rimangono vuote sino al nostro arrivo. Tu indossi il solito abito a fiori rosa che ti ha regalato tua madre per il compleanno il mese prima. Con te hai dei giornali che lasci cadere sul tavolo per appoggiare la tua guancia fresca alla mia. Ti lamenti perché non mi son fatto la barba e ti pungi, poi mi sorridi e mi lanci un’occhiata di complicità. Non l’accetto. So perché siamo lì e questa volta non mi piace. Ti siedi ordinando il solito bicchiere di rosso, fai lo stesso per me poi mi fissi senza dire nulla. Il locale si riempie e per un attimo che dura un solo secondo, dimentico perché mi hai chiesto di uscire. Sembra una serata qualunque. Una di quelle, in cui stiamo ore a raccontare le novità della nostra vita, chiedendoci se tutto quello che ci sta intorno durerà a sufficienza per vederci cambiare. Ma nulla dura e noi con difficoltà riusciamo ad apporre dei cambiamenti alla nostra vita. Due ragazze si tengono per mano mentre passano davanti al bar. Le guardiamo, le invidiamo e ci perdiamo in una risata compiaciuta. Tu, afferri un giornale e mi fai notare che sulla copertina vi è ritratto un volto di una ragazza che un po’ ti somiglia. Ha dei lunghi capelli rossi che gli cadono sulle spalle e due occhi infuocati che sembra vogliano attirare l’attenzione di chiunque la guardi. Sorridi, cerchi di provocarmi per arrivare al motivo di quell’incontro, ma io non colgo e continuiamo la serata. Ordini un altro bicchiere di rosso, distrattamente non ti accorgi che hai fatto cadere la tua borsa sul pavimento bianco, si apre e vedo ciò per cui mi hai invitato, ma non dico nulla. La serata va avanti criticando la politica, le belle in copertina e il tempo pazzerello, ma il fulcro della serata non fa ancora leva. Hai tra le mani il secondo bicchiere di vino, mi guardi ridendo ma non dici nulla, stai aspettando che l’occasione ti arrivi alla portata per poi usarla contro di me. Io non ti reggo il gioco e quasi annoiato, fingo di non interessarmi a quello che dici. Mi conosci, sai che mi farai male, anche se dovrei essere felice per te e per me. Inizia a piovere, ti alzi e ti sporgi dalla terrazza lasciandoti accarezzare dall’acqua che cade. Ti riavvicini a me, mi appoggi i tuoi capelli bagnati sul mi collo, aspettandoti una reazione, ma non ti accontento. Ti siedi, afferri il bicchiere di rosso e guardandomi negli occhi  e mi lasci cadere tra le mani il motivo del nostro incontro. Lo guardo, sorrido, ti abbraccio e lasciamo che le lacrime scendano sui nostri visi bagnati dalla pioggia, mentre l’invito al tuo matrimonio cade sul pavimento. Questo è tutto ciò che sto cercando di scriverti, ma l’emozione di quel momento è tanta e la penna mi scivola dalla mano.
Con affetto il tuo amico.

Isole Eolie da sogno...


Per chi avesse almeno 10 giorni da dedicare a se stessi e cercasse un posto, dove ritrovarsi, vi consiglio un viaggio alle Isole Eolie in provincia di Messina in Italia.
Questo paradiso è rappresentato da 7 isole maggiori: Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea,  Salina, Stromboli e Vulcano, più altre conformazioni rocciose, tutte di origine vulcanica.
Il raggiungimento di tale paradiso prevede una partenza da una delle città portuali di Reggio Calabria,  Messina, Milazzo o Napoli. Da qui potete  prendere un aliscafo o un traghetto che vi portano all’isola prescelta per il soggiorno.
Esistono molti tipi di vacanza che si possono svolgere sulle 7 isole; perciò il mio consiglio è di decidere con la o le persone con cui farete il viaggio, il tipo di soggiorno che voi preferite.
Visto la conformazione delle coste che, per la maggior parte scendono a picco nel mare blu, potrebbe essere un’ottima soluzione la vacanza in barca che vi permette di visitare tutte le isole con libertà e di raggiungere tutte le innumerevoli calette e  grotte caratteristiche di questi luoghi.
Per chi invece preferisce la classica vacanza con “i piedi per terra”, la sistemazione in albergo o in appartamento, può essere trovata tramite internet. Esistono molti siti, sempre aggiornati che vi mostrano dove dormire o mangiare ed i relativi prezzi. Per quanto riguarda l’alloggio, vi consiglio di telefonare sempre ai locatari per concordare il costo del pernottamento, perché molto spesso vi sono offerte che possono variare a seconda del numero di persone o dei giorni di permanenza.
Va sottolineato che vedendo per la prima volta queste isole, magari da fotografie e vista la loro conformazione, possono sembrare tutte uguali, ma quando vi troverete al loro cospetto, vi potrete rendere conto che ognuna racchiude un proprio fascino.

Ad esempio, Vulcano è particolare per i suoi camini sempre fumanti, per le spiagge nere e per quelle con l’acqua calda ma anche per la possibilità di concedervi un bagno nelle “pozze” con i fanghi curativi allo zolfo, non molto profumati, ma molto terapici.
E’ la prima isola che incontrate dopo 40 minuti di aliscafo da Milazzo, è una tra le più frequentate dopo l’isola di Lipari. Se scegliete di pernottare in questa isola, vi consiglio di alloggiare nella località Vulcano e  Vulcanello. Da qui, potete poi raggiungere le altre spiagge dell’isola con i mezzi pubblici o  noleggiando i classici motorini. Le due località consigliate, sono situate vicino al porto, perciò comode se decidete di visitare le altre isole partendo con traghetti o aliscafi in servizio. Vi sono pure diversi negozi di alimentari molto forniti, utili a chi trascorre la propria vacanza in appartamento.
Dopo le classiche spiagge nere a porto Ponente, a dieci minuti dal porto Levante, dove arrivano gli aliscafi,  vi è la spiaggia dell’Asino nella località Gelso. Qui potrete trovare sia la spiaggia libera che quella servita con lettini ed ombrelloni. Vi è anche un ottimo servizio bar-ristornate. Potete arrivarci tramite barca o via terra con autobus di linea che partono ed arrivano al porto di Levante, oppure con motorini. Dista circa 15 chilometri dal porto. Dalle spiagge nere di porto Levante, vi son gite organizzate per far visita alla Grotta del Cavallo e per la Piscina di Venere, due mete da non perdere. Per i più sportivi, consiglio anche una passeggiata di circa 50 minuti in cima al cratere. Armatevi di comode scarpe perché il sentiero è abbastanza ripido ma non ho parole per descrivere il panorama che si può gustare una volta arrivati alla meta. Vi consiglio questa isola se amate la vita pomeridiana ma la tranquillità serale.
Andando più a nord, l’isola di Lipari, la più grande, si trova a pochi minuti di aliscafo da Vulcano. E’ anche la più famosa e la più sviluppata per il turista molto esigente. Offre infatti molte più strutture alberghiere, rispetto alle altre isole. Qui, oltre alle spiagge nere, trovate quelle bianche con sassi e quelle bianche con sabbia che rendono il mare ancora più cristallino e con colori che invitano ad un tuffo. Famose sono le spiagge formate nella vecchia cava di pomice che ricordano quelle caraibiche insieme alla spiaggia di Vinci difronte ai due faraglioni in direzione dell’isola di Vulcano. E’ anche conosciuta per il suo famoso castello e la chiesa di S. Bartolomeo, Santo protettore delle Eolie.Essendo la più grande e con diversi paesi, vi consiglio il noleggio di un motorino, perché avete così la possibilità di visitare tutti i centri abitati e le loro spiagge. Non manca mai la vita a qualsiasi ora del giorno e della notte, perciò consiglio di evitare gli alberghi troppo centrali nel paese di Lipari, a coloro che amano circondarsi di tranquillità.
Tutti gli aliscafi o i traghetti arrivano e partono dalla cittadina di Lipari, che da il nome all’isola.

A poco più di 30 minuti di aliscafo, vi è l’isola di Salina. Situata in centro alla lettera Y che le isole sembrano creare, vi è questa conformazione formata da due colline unite alla base che la fanno ricordare il seno di una donna. Il suo nome deriva dalla presenza di un lago salato che si trova nella località Lingua.
Secondo il mio parere, è l’isola migliore da scegliere  come base della vostra vacanza, perché da qui,  potete raggiungere più comodamente  con equa distanza e spesa, le altre isole.
Qui le spiagge sono esclusivamente di sassi, ma ciò rende l’acqua ancor più trasparente. Il paese principale è quello di S. M. Salina da dove partono e approdano tutti gli aliscafi-traghetti in partenza per le altre isole.
E’ un’isola che offre ogni tipo di confort ma non in maniera così eccessiva come l’isola di Lipari, è forse più per una clientela selezionata che vuole la tranquillità nelle sere da trascorrere in un bar al porto, venerando il panorama di Panarea e di Stromboli che si dipingono sullo sfondo di fronte a S. M. Salina.
Da sottolineare che il famoso film “il postino” venne girato su questa isola e precisamente nella baia di Pollara, che vi consiglio di visitare.
Sempre ricca di fascino e di notorietà, grazie ai film che hanno preso spunto da quest’isola, vi è Panarea che dista 30 minuti di aliscafo, direzione nord-est, da Salina. Forse la più piccola ma sicuramente la più conosciuta, offre una vacanza di prestigio per coloro che vogliono un po’ di notorietà da ricercare nei vicoli raffinati del centro o direttamente nei famosi locali del piccolo porto. Sicuramente meta da vedere per respirare l’aria di un set cinematografico. Arrivati lì, vi consiglio una visita alla baia di Calajunco sovrastata dai resti di un villaggio preistorico nella località di Capo Milazzese e alla Cala Zimmari per un incantevole bagno. Da non dimenticare un piacevole giro in barca attraverso i vari isolotti vicino al porto ed una visita alla grotta degli innamorati.
Da Panarea, in poco più di 30 minuti si giunge a Stromboli. Isola famosa per il suo vulcano ancora in attività che durante le ore notturne vi regala fuochi d’artificio naturali. Non preoccupatevi, nessun rumore rovinerà le vostre vacanze e nessuna colata di lava vi si potrà avvicinare. E’ l’isola posta più a nord, rispetto alle altre, ma è anche la più fascinosa con la più grande spiaggia nera dell’arcipelago, con alle spalle tre piccoli paesi che si uniscono formando un unico percorso tra negozi e bar. Da visitare il borgo di pescatori di Ginostra, dove sembra che il tempo si sia fermato agli anni settanta e l’isola di Strombolicchio visibile dalla spiaggia nera. Sempre in barca costeggiando l’isola, è possibile vedere La Sciara di fuoco, percorso utilizzato dalla lava per raggiungere il mare.
Da Milazzo, è l’isola più lontana da raggiungere, circa 3 ore di aliscafo veloce, ma da Panarea ne dista solo 40 minuti. In un’eleganza che appartiene solo a questa isola, potete trovare la tranquillità ma anche i locali “giusti”, per le serate glamour. Da notare che noti stilisti l’hanno scelta come meta fissa delle loro vacanze.
Se continuiamo a pensare che la disposizione di questo arcipelago sia a forma di “Y” con la base verso Milazzo, e Stromboli rappresenta il braccio destro, ora passiamo ad esame quello sinistro, rappresentato dall’isola di Filicudi e la più esterna Alicudi. Dal porto di Salina, ci vogliono circa 45 minuti di aliscafo per Filicudi e più di un’ora per Alicudi. Mentre, dal porto di Milazzo distano circa 2 ore per la più vicina e 3 ore per l’altra. 
Alicudi è l’isola più selvaggia dove persino la corrente elettrica si produce da pochi anni.
Possiede solo un piccolo centro abitato che si affaccia su di un piccolo porto da dove partono, oltre ai pochi aliscafi, anche degli asini che raggiungono le altre abitazioni dell’isola  attraverso pervi sentieri. 
Offre comunque possibilità di alloggio sia in struttura alberghiera che in appartamenti. Ve la consiglio, ma solo per una vacanza che vi faccia fuggire da tutto e da tutti, pensateci bene. 
Lasciandosi alle spalle l’isola di Alicudi, la più estrema verso nord-ovest e dirigendosi verso Salina, incontriamo l’isola di Filicudi
L’isola è famosa per la presenza dei resti di una città preistorica: il villaggio di Capo Graziano,  visitabili con circa 40 minuti di camminata dal porto, e per la presenza di un antico galeone affondato a pochi metri dalla riva, visibile nei momenti di mare calmo. Vi consiglio di farvi portare in barca alla Grotta del Bue Marino dove l’acqua  gioca con i riflessi del sole, regalandovi  un mare dai colori stupendi. 
A differenza di Alicudi, vi è una maggiore offerta di alloggi e lo spostamento di merci può essere effettuato con piccole automobili o con motorini affittabili sull’isola.

Buona vacanza...


Per chi avesse almeno 10 giorni da dedicare a se stessi e cercasse un posto, dove ritrovarsi, vi consiglio un viaggio alle Isole Eolie in provincia di Messina in Italia.
Questo paradiso è rappresentato da 7 isole maggiori: Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea,  Salina, Stromboli e Vulcano, più altre conformazioni rocciose, tutte di origine vulcanica.
Il raggiungimento di tale paradiso prevede una partenza da una delle città portuali di Reggio Calabria,  Messina, Milazzo o Napoli. Da qui potete  prendere un aliscafo o un traghetto che vi portano all’isola prescelta per il soggiorno.

Esistono molti tipi di vacanza che si possono svolgere sulle 7 isole; perciò il mio consiglio è di decidere con la o le persone con cui farete il viaggio, il tipo di soggiorno che voi preferite.
Visto la conformazione delle coste che, per la maggior parte scendono a picco nel mare blu, potrebbe essere un’ottima soluzione la vacanza in barca che vi permette di visitare tutte le isole con libertà e di raggiungere tutte le innumerevoli calette e  grotte caratteristiche di questi luoghi.
Per chi invece preferisce la classica vacanza con “i piedi per terra”, la sistemazione in albergo o in appartamento, può essere trovata tramite internet. Esistono molti siti, sempre aggiornati che vi mostrano dove dormire o mangiare ed i relativi prezzi. Per quanto riguarda l’alloggio, vi consiglio di telefonare sempre ai locatari per concordare il costo del pernottamento, perché molto spesso vi sono offerte che possono variare a seconda del numero di persone o dei giorni di permanenza.
Va sottolineato che vedendo per la prima volta queste isole, magari da fotografie e vista la loro conformazione, possono sembrare tutte uguali, ma quando vi troverete al loro cospetto, vi potrete rendere conto che ognuna racchiude un proprio fascino.
Ad esempio, Vulcano è particolare per i suoi camini sempre fumanti, per le spiagge nere e per quelle con l’acqua calda ma anche per la possibilità di concedervi un bagno nelle “pozze” con i fanghi curativi allo zolfo, non molto profumati, ma molto terapici.
E’ la prima isola che incontrate dopo 40 minuti di aliscafo da Milazzo, è una tra le più frequentate dopo l’isola di Lipari. Se scegliete di pernottare in questa isola, vi consiglio di alloggiare nella località Vulcano e  Vulcanello. Da qui, potete poi raggiungere le altre spiagge dell’isola con i mezzi pubblici o  noleggiando i classici motorini. Le due località consigliate, sono situate vicino al porto, perciò comode se decidete di visitare le altre isole partendo con traghetti o aliscafi in servizio. Vi sono pure diversi negozi di alimentari molto forniti, utili a chi trascorre la propria vacanza in appartamento.
Dopo le classiche spiagge nere a porto Ponente, a dieci minuti dal porto Levante, dove arrivano gli aliscafi,  vi è la spiaggia dell’Asino nella località Gelso. Qui potrete trovare sia la spiaggia libera che quella servita con lettini ed ombrelloni. Vi è anche un ottimo servizio bar-ristornate. Potete arrivarci tramite barca o via terra con autobus di linea che partono ed arrivano al porto di Levante, oppure con motorini. Dista circa 15 chilometri dal porto. Dalle spiagge nere di porto Levante, vi son gite organizzate per far visita alla Grotta del Cavallo e per la Piscina di Venere, due mete da non perdere. Per i più sportivi, consiglio anche una passeggiata di circa 50 minuti in cima al cratere. Armatevi di comode scarpe perché il sentiero è abbastanza ripido ma non ho parole per descrivere il panorama che si può gustare una volta arrivati alla meta. Vi consiglio questa isola se amate la vita pomeridiana ma la tranquillità serale.

Andando più a nord, l’isola di Lipari, la più grande, si trova a pochi minuti di aliscafo da Vulcano. E’ anche la più famosa e la più sviluppata per il turista molto esigente. Offre infatti molte più strutture alberghiere, rispetto alle altre isole. Qui, oltre alle spiagge nere, trovate quelle bianche con sassi e quelle bianche con sabbia che rendono il mare ancora più cristallino e con colori che invitano ad un tuffo. Famose sono le spiagge formate nella vecchia cava di pomice che ricordano quelle caraibiche insieme alla spiaggia di Vinci difronte ai due faraglioni in direzione dell’isola di Vulcano. E’ anche conosciuta per il suo famoso castello e la chiesa di S. Bartolomeo, Santo protettore delle Eolie.Essendo la più grande e con diversi paesi, vi consiglio il noleggio di un motorino, perché avete così la possibilità di visitare tutti i centri abitati e le loro spiagge. Non manca mai la vita a qualsiasi ora del giorno e della notte, perciò consiglio di evitare gli alberghi troppo centrali nel paese di Lipari, a coloro che amano circondarsi di tranquillità.
Tutti gli aliscafi o i traghetti arrivano e partono dalla cittadina di Lipari, che da il nome all’isola.
A poco più di 30 minuti di aliscafo, vi è l’isola di Salina. Situata in centro alla lettera Y che le isole sembrano creare, vi è questa conformazione formata da due colline unite alla base che la fanno ricordare il seno di una donna. Il suo nome deriva dalla presenza di un lago salato che si trova nella località Lingua.
Secondo il mio parere, è l’isola migliore da scegliere  come base della vostra vacanza, perché da qui,  potete raggiungere più comodamente  con equa distanza e spesa, le altre isole.
Qui le spiagge sono esclusivamente di sassi, ma ciò rende l’acqua ancor più trasparente. Il paese principale è quello di S. M. Salina da dove partono e approdano tutti gli aliscafi-traghetti in partenza per le altre isole.
E’ un’isola che offre ogni tipo di confort ma non in maniera così eccessiva come l’isola di Lipari, è forse più per una clientela selezionata che vuole la tranquillità nelle sere da trascorrere in un bar al porto, venerando il panorama di Panarea e di Stromboli che si dipingono sullo sfondo di fronte a S. M. Salina.
Da sottolineare che il famoso film “il postino” venne girato su questa isola e precisamente nella baia di Pollara, che vi consiglio di visitare.
Sempre ricca di fascino e di notorietà, grazie ai film che hanno preso spunto da quest’isola, vi è Panarea che dista 30 minuti di aliscafo, direzione nord-est, da Salina. Forse la più piccola ma sicuramente la più conosciuta, offre una vacanza di prestigio per coloro che vogliono un po’ di notorietà da ricercare nei vicoli raffinati del centro o direttamente nei famosi locali del piccolo porto. Sicuramente meta da vedere per respirare l’aria di un set cinematografico. Arrivati lì, vi consiglio una visita alla baia di Calajunco sovrastata dai resti di un villaggio preistorico nella località di Capo Milazzese e alla Cala Zimmari per un incantevole bagno. Da non dimenticare un piacevole giro in barca attraverso i vari isolotti vicino al porto ed una visita alla grotta degli innamorati.
Da Panarea, in poco più di 30 minuti si giunge a Stromboli. Isola famosa per il suo vulcano ancora in attività che durante le ore notturne vi regala fuochi d’artificio naturali. Non preoccupatevi, nessun rumore rovinerà le vostre vacanze e nessuna colata di lava vi si potrà avvicinare. E’ l’isola posta più a nord, rispetto alle altre, ma è anche la più fascinosa con la più grande spiaggia nera dell’arcipelago, con alle spalle tre piccoli paesi che si uniscono formando un unico percorso tra negozi e bar. Da visitare il borgo di pescatori di Ginostra, dove sembra che il tempo si sia fermato agli anni settanta e l’isola di Strombolicchio visibile dalla spiaggia nera. Sempre in barca costeggiando l’isola, è possibile vedere La Sciara di fuoco, percorso utilizzato dalla lava per raggiungere il mare.
Da Milazzo, è l’isola più lontana da raggiungere, circa 3 ore di aliscafo veloce, ma da Panarea ne dista solo 40 minuti. In un’eleganza che appartiene solo a questa isola, potete trovare la tranquillità ma anche i locali “giusti”, per le serate glamour. Da notare che noti stilisti l’hanno scelta come meta fissa delle loro vacanze.
Se continuiamo a pensare che la disposizione di questo arcipelago sia a forma di “Y” con la base verso Milazzo, e Stromboli rappresenta il braccio destro, ora passiamo ad esame quello sinistro, rappresentato dall’isola di Filicudi e la più esterna Alicudi. Dal porto di Salina, ci vogliono circa 45 minuti di aliscafo per Filicudi e più di un’ora per Alicudi. Mentre, dal porto di Milazzo distano circa 2 ore per la più vicina e 3 ore per l’altra.



Alicudi è l’isola più selvaggia dove persino la corrente elettrica si produce da pochi anni.
Possiede solo un piccolo centro abitato che si affaccia su di un piccolo porto da dove partono, oltre ai pochi aliscafi, anche degli asini che raggiungono le altre abitazioni dell’isola  attraverso pervi sentieri.

Offre comunque possibilità di alloggio sia in struttura alberghiera che in appartamenti. Ve la consiglio, ma solo per una vacanza che vi faccia fuggire da tutto e da tutti, pensateci bene.




Lasciandosi alle spalle l’isola di Alicudi, la più estrema verso nord-ovest e dirigendosi verso Salina, incontriamo l’isola di Filicudi.

L’isola è famosa per la presenza dei resti di una città preistorica: il villaggio di Capo Graziano,  visitabili con circa 40 minuti di camminata dal porto, e per la presenza di un antico galeone affondato a pochi metri dalla riva, visibile nei momenti di mare calmo. Vi consiglio di farvi portare in barca alla Grotta del Bue Marino dove l’acqua  gioca con i riflessi del sole, regalandovi  un mare dai colori stupendi.

A differenza di Alicudi, vi è una maggiore offerta di alloggi e lo spostamento di merci può essere effettuato con piccole automobili o con motorini affittabili sull’isola.

Un romantico week end alle "cinque terre"

Per i fortunati che in questo periodo hanno ha disposizione un week end, consiglio un viaggio alle 5 Terre, magari da raggiungere in treno. Così sono chiamati Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, 5 esempi di opere d’ingegneria di pescatori e contadini che, arrampicati su ripide colline e scogliere vertiginose, hanno saputo creare in tempi remoti. Consiglio di alloggiare a Monterosso al Mare, che regala maggiore scelta di alberghi o appartamenti, disponibili anche per una sola notte. Dal porto è poi possibile visitare gli altri paesi con comodi traghetti che fanno scalo nei porticcioli tipici di quelle zone e vi permettono di vederli dalla costa, perfettamente conservati. Per una visita “veloce” ma intensa, è perfetto il treno (con apposito abbonamento, molto economico) che collega tra loro, le 5 meraviglie, tramite comode stazioni. Vi bastano, perciò pochi passi in centro con un caffè, per Vernazza; magari un aperitivo a Corniglia e un pranzo a Manarola; per il pomeriggio, vi lascio la visita di Riomaggiore che è, insieme a Monterosso al Mare, il complesso più grande. Per il ritorno, usufruite del treno che vi riporta a cena, al punto di partenza. Per i più atletici, invece, consiglio la lunga camminata che collega queste 5 bellezze  lungo sentieri su ripide scogliere, ne vale la pena, ma dovete partire alle prime luci dell’alba e magari pernottare a metà percorso, in un dei 5 paesi che incontrate. Bastano poche ore per visitare una delle zone che ci invidia tutto il mondo.

lunedì 7 marzo 2011

Un pizzico di cibooo...Pasticcio di carne in sfoglia e Pesto di melanzane.

Pasticcio di carne in sfoglia:

Ingredienti:
-2 uova,
-2 scalogno,
-2 sedano
-4 etti carne macinata di bovino
-4 etti carne macinata di suino
-3 zucchine piccole
-2 spicchi di aglio
-peperoncino
-sale
-olio extravergine
-pasta sfoglia per salato
-vino bianco per cucinare
 

Preparare due pentole con olio per far rosolare:
-aglio e peperoncino in cui aggiungerete delle zucchine tagliate a cubetti, non sbucciate;
-scalogno finemente tagliato con altrettanto sedano (2scalogno e 2 sedano), rosolate ed aggiungete la pancetta tagliata a cubetti.
Quando tutto e' ben rosolato, bagnate con del vino bianco e salate.
Nella pentola con lo scalogno aggiungete la carne macinata di bovino e quella di suino e fate cuocere.
A fine cottura aggiungete le zucchine preparate nella prima padella.
Lasciate raffreddare e scolate l'impasto per far perdere il sugo di cottura.
Una volta raffreddato, impastate il tutto con le uova e versate, poi in una pirofila in cui abete precedentemente ricoperta con carta da forno e pasta sfoglia per salato.
Coprite il tutto con la pasta sfoglia rimanente e pennellate con il tuorlo uovo sbattuto.
Informate a 180 gradi per mezz'ora.
 
                                                                                     Pesto di melanzane:
                                                                                     Ingredienti:
-4 melanzane
-2 spicchi di aglio
-10 foglie di basilico fresco
-15 pinoli
-olio per fritture
-sale

Tagliate a piccoli cubetti le melanzane.
Sciacquatele con acqua corrente e lasciatele in una bacinella con acqua salata per circa venti minuti. Sciacquate nuovamente e friggetele in una pentola con olio per fritture.
Quando cotte (colore variato da bianco a marroncino), lasciatele riposare in un piatto ponendole su fogli di carta assorbente.
Versatele in un frullatore con il basilico fresco, dei pinoli, sale aglio.


Buon pranzo-cena

Tempo...pazzo?

Buondì,
Ecco un altro lunedì che si va ad aggiungere ai tanti già passati, ma sempre diverso dai soliti. Mi impegno a non far gli stessi sbagli, ma tutto si ripete, cos'e una maledizione!
Oggi c'è più vento del solito

domenica 6 marzo 2011

Oggi mi va...

Buondì,
oggi mi va...di non parlar di politica! come si dice tra ziee "tutti fanno quello che vogliono e nessuno è diverso".
Alle volte, mi pare un poco semplicistico tagliare corto così su un simile problema che ci attanaglia tutti i giorni, ma poi, bevo la mia tazza di tea attendendo che tutto passi..."domani è un altro giorno", si dice.
Oggi la giornata è solare e lo voglio essere pure io.
Perciò, mi va di fare una passeggiata al parco, cercare qualche bocciolo che sfida la temperatura ancora non propizia e vedere chi incontra/incontro pure io...
Poi, andrò a farmi un brunch...la classica scusa che fa moda per i ristoratori più fini, di aver il locale pieno anche alle due di una domenica solare. Pochi anni fa, nessuno avrebbe, mai pensato di andare in un pub di Milano a pranzo...ma ora, tutti vanno a fare il brunch...e  guai se torni in ufficio il lunedì senza dire che hai fatto qualcosa alla moda...son appena finite le corse tra una sfilata e l'altra e, se non sei una di quelle che è partita per Parigi...l'unica cosa alla moda che ti rimane da fare, è andare a farti un bel brunch, rigorosamente da prenotare in anticipo, altrimenti te lo puoi scordare!
queste son alcune delle cose che mi va di fare oggi...rigorosamente senza pensare alla settimana che verrà...mi va di abbandonarmi ad assaporare ogni singolo minuto di questo tempo che poi riprenderà a correre senza regole. Nemmeno l'orologio gli sta dietro.
La vostra zia.